sabato 4 agosto 2012

Nyrud


La giornata comincia presto anche oggi, mi aspetta quella lingua di Norvegia a sud di Kirkenes che si insinua tra Russia e Finlandia, 100 chilometri di strada a fondo chiuso che solo un pazzo imboccherebbe.
Ma ne vale la pena: il primo tratto lambisce il Langfjorden e successivamente la strada costeggia un lago dalle mille forme ma da una sponda sola. Già, nonostante il confine sia a qualche centinaio di metri in mezzo all'acqua, anche qua è "restricted area", dall'altra parte l'unico segno di presenza umana sono le ciminiere di una fabbrica russa in lontananza, questa volta azzardo una foto, male che vada mi busserà alla porta di casa il KGB. Giunto a Nyrud invece "the boarder" è proprio li, sull'erba fuori dalla strada come ieri, la stazione di polizia norvegese però, sebbene deserta all'apparenza, rassicura non poco. Va bene le restrizioni comportamentali e tutto, ma finchè è Norvegia il Cremlino non ha alcun potere!

L'aver percorso più di 4000 chilometri e l'essere riuscito a raggiungere due delle tre mete principali del mio viaggio sicuramente avrà determinato un fisiologico calo di adrenalina. Uno dei vantaggi del viaggiare senza aver programmato o prenotato nulla però, è che puoi fare quello che vuoi, giorno per giorno, a seconda di cosa ti senti.
Quando guardavo la cartina a casa e immaginavo questi posti, pensavo di visitare anche una delle altre due penisole del Finmark, ma l'idea di percorrere ancora centinaia di km per poi dover tornare per forza sui miei passi non mi va. Sono talmente appagato e soddisfatto che mi fermo in una caffetteria a mangiare un bel trancio di salmone alla griglia, e dopo pranzo raggiungo Tana Bru dove decido di fermarmi a riposare, moto spenta e quattro passi lungo il fiume sono l'ideale per mettere in ordine le idee e godersi un po' la soddisfazione di essere riuscito a fare qualcosa di non proprio ordinario.

Domani però resta il grande giorno… la rocca del globo.



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