mercoledì 12 settembre 2018

The Silk Road - 2° parte - Turchia

4 agosto 2018


Per motivi logistici poco interessanti il gruppo che si doveva formare questa mattina non si è formato, forse è meglio così, procedo praticamente in solitaria (in realtà c'è Davide, il mio compagno di stanza, che ogni tanto incrocio sulla strada) per quella che sarà la tappa chilometricamente (ne verranno altre ben più faticose) più lunga del viaggio. In Turchia ogni strada è praticamente un'autostrada, a 4 corsie e ben asfaltata, viaggio bene, tranquillo, guido rilassato con una mano sola, fa fresco oltre i 1000 metri, mi distraggo godendomi il panorama fatto per lo più di immensi campi di grano appena mietuto. Nel tardo pomeriggio arrivo a Goreme, cuore della Cappadocia, nell'atmosfera magica dei camini delle fate, dove l'indomani mi aspetta una delle più belle esperienze mai vissute!





5 agosto 2018


Niente moto, mi sveglio alle 4 del mattino, passa un minivan a prendermi mezz'ora dopo e mi porta insieme ad un sacco di altra gente a volare in mongolfiera sul magico territorio della Cappadocia che all'alba assume dei caratteri davvero fiabeschi, 150 palloni in volo quella mattina, davvero un'esperienza unica. Nel pomeriggio faccio visita al museo a cielo aperto di Goreme, nel quale vi sono i resti di numerosi santuari cristiani nei quali purtroppo l'iconografia è stata sfregiata dall'integralismo islamico, alla città sotterranea di Kaymakli, ed innumerevoli sono le soste ai vari punti panoramici di un territorio veramente surreale.







6 agosto 2018


Ci si sposta sempre più ad est, pensavo di soffrire il caldo in Turchia invece la strada attraversa l'altopiano anatolico tra i 1500 ed i 2000 metri, si sta bene in moto, tanto che scorgo un immenso lago salato in lontananza e cerco la strada per raggiungerlo e scorrazzarci all'interno. L'atmosfera sulla sabbia salata è davvero surreale. Dopo essere finalmente riuscito ad acquistare il dispositivo elettronico per il pagamento dei pedaggi autostradali, che ovviamente ora non mi serve più, arrivo in serata ad Erzincan, in Anatolia orientale.



7 agosto 2018


L'ultima parte di Turchia è davvero piacevole, le temperature sono fresche e gli immensi campi di grano dei giorni scorsi lasciano spazio a paesaggi montani dal tripudio di colori.
Poi però al confine con la Georgia passo una brutta mezz'ora! Per cavilli burocratici inutili da spiegare (mi manca un documento) pare che non ci sia verso di passare. Mi rassegno, sto già pensando a come fare per tornare indietro, a godermi eventualmente un po' di mare sulla costa turca, quando l'ispettore capo della dogana, preso da inspiegabile magnanimità, mi dice che per questa volta sono suo ospite, mi fa mettere il timbro sul passaporto e mi lascia entrare nel suo Paese. Passo la notte poco dopo il confine, nel bellissimo castello di Akhaltsikhe.



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