lunedì 9 luglio 2018

Dernier weekend

Le strade son tante, milioni di milioni... ah no, quelle erano stelle! Ma vabbè, poco importa, anche le strade sono tantissime ed il recarsi abitualmente in un posto non significa di certo conoscerle tutte. Avrò percorso mille volte la Valle Stura, facendo il Colle della Maddalena o quello della Lombarda, ma mai ci ero arrivato dalla Val Grana, così sabato mattina arrivato a Cuneo imbocco la strada per il Colle Fauniera, detto anche Colle dei Morti in memoria di una sanguinosa battaglia nel XVII secolo tra i piemontesi e le truppe franco-ispaniche. La strada stretta e con l'asfalto non perfetto fa si che ci siano praticamente solo bici. Superato il bellissimo Santuario di San Magno arrivo al Colle Esischie e poco dopo alla sommità senza incontrare nessun mezzo motorizzato. Il paesaggio è spettacolare. Natura incontaminata.

Santuario San magno
Colle Esischie


Superato il valico scendo nel Vallone dei Morti, il paesaggio è lunare.


Prima di Demonte mi fermo a pranzo in una trattoria di paese, mi sazio pagando 6 euro. Credo sia il pasto più genuino ed economico che abbia mai fatto in vita mia!
Il pomeriggio procede dapprima sul colle della Lombarda dove faccio visita a S. Anna di Vinadio, il Santuario più alto d'Europa (l'avevo detto che ci sarei andato 😜), e poi sulla Bonette, prima della quale però, a St. Etienne de Tinée, vengo fermato dalla Gendarmerie la quale mi chiede di fare un percorso di agilità passando tra dei birilli ed evitando degli ostacoli con la moto! Non mi era mai successa una cosa simile! Inutile dirlo: percorso perfetto senza penalità ed ho fatto pure amicizia coi Gendarmi!

S. Anna di Vinadio

Approdo nel tardo pomeriggio nella mia amata Ubaye dove trascorro la notte dopo aver piacevolmente chiacchierato fino alle 22 passate con un papà motociclista di Reggio Emilia in viaggio con il suo SuperTenerè per la Route Des Grandes Alpes in compagnia di sua figlia da poco reduce dagli esami di maturità.

Domenica mattina dopo la colazione alle 8,30 salto in sella e percorro la vallata all'ombra, l'aria è frizzante al mattino in montagna. Mi fermo a La-Condamine-Chatelard a prendere un caffè (lo fanno buono quasi dappertutto anche qui ormai) e al posto del solito col de Vars, da due giorni la stagione è aperta anche per il mitico Parpaillon, strada sterrata militare e tunnel di alta quota. Un paio di passaggi difficilotti col giessone carico sul versante ubayenne in salita, ma l'ho fatto diverse volte, basta dosare bene il gas e guidare in piedi. E' uno spettacolo, non c'è nessuno, solo un sacco di marmotte ed un gregge di pecore così fitto che faccio fatica a passarci in mezzo. Arrivo al tunnel, ad oltre 2600 metri e mi rilasso in compagnia di tre francesi, tra i quali una ragazza molto molto carina, con la moto da trial, che si stupiscono del fatto che io sia li da solo.




La mattinata è proseguita sull'Izoard, sempre bellissimo con il suggestivo passaggio alla Casse Deserte, e poi fino al Lautaret, per pranzare al fresco del 2000 metri. Per gara ciclistica però il Galibier è chiuso e quindi sono costretto a rimpatriare per il Pian delle Scale, gremito di famiglie che fanno il pic nic, come sempre nelle domeniche estive.
Rientro autostradale con punte infuocate di 36 gradi a concludere gli 850 km percorsi in quello che probabilmente è stato l'ultimo weekend alpino prima del viaggio estivo... a breve vi svelerò tutti i dettagli.

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